domenica 17 giugno 2012

Girovagando al Pian delle Betulle

I dati del GPS parlano chiaro: 488 m di salita, 1220 m di discesa, oggi dopo tanto tempo (un anno ?) sono andato veramente in mountain bike. Teatro della rentreé il pian delle Betulle con la sua deliziosa funivia. Carico sul mio GPS cinque tracce dal sito Pro-m: un paio relative alla Val Marcia, e tre discese, il sentiero 1, la Foppa e l'Alpe Bess. Alle dieci meno dieci sono nel piazzale della funivia a Margno e riesco a prendere quella delle dieci. Una volta su, seleziono la traccia della Val Marcia: scendo all'alpe Palio e inizio la salita di duecento metri su una larga mulattiera che percorro a velocità di lumaca (ho letto anche un 2.8 km/h sul GPS) fino alla fine dove mi pare di intravvedere l'inizio della discesa: sembra ripida e non mi ci avventuro. Giro la bici e rapidamente riguadagno l'Alpe Palio. In compagnia di numerosi gitanti risalgo al Pian delle Betulle, dove mi faccio un panino wurstel e crauti con senape alla baracca nei pressi del laghetto: l'ideale per fare ulteriori sforzi dopo pranzo. Seleziono la traccia Alpe Bess e raggiungo l'alpeggio dove rivedo il ripido pratone che qualche anno fa avevo percorso con una C'dale Prophet, in occasione della mia precedente visita al Pian delle Betulle. Anche qui niente rischi oggi, torno sui miei passi e percorro per breve tratto la salita che conduce in val Biandino: qui incontro gli unici biker della giornata, loro proseguono con l'obiettivo di un lauto pasto a un rifugio più avanti. Torno alle Betulle, mi metto i guanti, stringo i legacci dello zaino, abbasso il reggisella telescopico e mi "butto" giù per il sentiero 1, la via più semplice per tornare a Margno. Un'unica lunga frenata su una pendenza troppo alta per essere divertente con una Evolve; all'inizio fondo a tratti cementato, acciottolato o sterrato con pietre mosse su una carreggiata larga poi il sentiero si stringe e le gambe sfiorano le rigogliose ortiche cresciute ai margini; il sentiero torna poi mulattiera cementata e sono subito a Margno. Mi fanno male le dita dal gran frenare ma sono comunque soddisfatto: con un aiuto meccanico posso ancora salire in alto, fare un po' di salita a pedale e affrontare una ripida discesa.

lunedì 11 giugno 2012

Aggiornamento


Mi è stato fatto notare che è un po' che non aggiungo post a questo blog: non è che non vada più in bicicletta ma è parecchio che non salgo su una mountain bike. In questo mese e mezzo ho usato spesso la Fargo per andare in ufficio, due o tre volte alla settimana e ho fatto dei giri con la bdc. In un giretto dalle parti di Bellano verso Colico in scia a un gruppo di assatanati ho fatto qualche chilometro a 40 all'ora. Ho fatto anche una Macherio -Montorfano esplorativa che mi ha portato a percorrere un bel tratto di saliscendi su una parallela della statale 36, durante la quale mi sono imbattuto in un paio di gare tra cui una di ragazzi piuttosto giovani ma con bici da ricco manager. In generale in questo periodo il meteo è stato particolarmente malevolo nel senso che a fronte di previsioni pessime poi il tempo non si dimostrava così cattivo: in questo caso al mattino presto si vede il brutto e si rinuncia e poi magari esce il sole, ma è troppo tardi e quindi ne segue una grande frustrazione; in ogni caso si sa, in questi casi per cogliere le opportunità, la giusta strategia sarebbe di recarsi in loco e poi decidere. Per la minaccia del cattivo tempo ho rinunciato ad esempio alla gita di Brusson, prima Epic Ride di Pro-m e alla notturna ai Piani di Artavaggio organizzata dai Torrevilliani. Quando poi usciva il sole, last minute, non ho potuto fare altro che inforcare la bdc e fare un classico giro di pianura nelle campagne del sud Milano, che in questo periodo dell'anno non sono male.