sabato 30 luglio 2011

Può darsi che ...


... sia la sede di un misterioso culto ciclistico.

E' un negozio ...

o il loft di un appassionato di MTB ?

martedì 26 luglio 2011

Intervallo

Rocca Brivio (Melegnano)

lunedì 25 luglio 2011

Quadrilatero

Ieri un breve percorso tra San Giuliano e Melegnano. Un quadrilatero, due lati su strette stradine asfaltate, attraverso borghi sonnolenti come Bustighera e Lanzano, sprofondati tra i campi di granoturco; il lato meridionale su ciclabile, il rettilineo che unisce Mulazzano a Melegnano, buono per testare la propria velocità massima inseguendo gli stradisti; un lato sterrato, il sentiero dei Giganti che unisce Melegnano a San Giuliano, passando non lontano dal Lambro, un tratturo erborso che parte da Rocca Brivio, a tratti una piccola giungla in cui farsi largo con la vegetazione all'altezza del manubrio. Un giro, conosciuto a memoria, che in una giornata di tempo bellissimo e ventilato (ieri si vedevano le Alpi, il Monte Rosa, La Grigna , Il Resegone, ma anche gli Appennini, visione rarissima da queste parti), si trasforma magicamente in una passeggiata molto piacevole.

lunedì 18 luglio 2011

Turismo




Ieri, giro turistico tra la riva del Ticino e il centro di Vigevano. Si percorrono le stradine tra risaie passando per la Sforzesca e gli sterrati dei boschi nei pressi del Ticino, ci immerge nella natura del grande fiume con il suo porto delle barche ma si incontrano anche manufatti decisamente "artificiali" come la centrale elettrica "old style" di Vigevano, la piazza Ducale, il Castello e la galleria delle scuderie. Ottimo il comportamento della Fargo sugli sterrati del Ticino, già percorsi in svariate occasioni in MTB con gli amici Pro-M: la buffa bici con le borse lasciava un po' interdetti i mountain bikers che la incrociavano.

martedì 12 luglio 2011

Movimento lento


Da un volantino raccattato alla Stazione delle Biciclette ricavo l'indirizzo di un sito nel quale trovo il link a quello delle Ciclovie del Po - Movimento Lento. Un sito ricco di itinerari nelle province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova: per ogni itinerario sono fornite le tracce in svariati formati e il roadbook. Per la mia uscita domenicale ne scelgo uno vicino e facile, una trentina di chilometri per un'ora e mezza di pedalata: l'Anello Periurbano di Lodi: 39% di pavimentato, 46% di carrareccia, 15% di sentiero, terreno ideale per la Fargo.
Il percorso è in effetti vario: si percorrono alzaie (la Muzza onnipresente), singletracks nel bosco Belgiardino lungo la riva dell'Adda, si passa per la piazza principale di Lodi, e si costeggia la centrale elettrica di Montanaso, i tratti di asfalto sono quasi sempre su ciclabile protetta. Assolutamente necessario il roadbook o il GPS con la traccia, altrimenti ci si perde. Quando al tempo di percorrenza, meglio non fidarsi, io ho impiegato quasi un'ora in più, fermandomi non più di cinque minuti nella piazza di Lodi per fare la fotografia e perdendo un quarto d'ora in fermate varie per orientare il GPS in modo da vedere la traccia (quasi invisibile sul Colorado) e per tornare indietro sui miei passi quando sbagliavo strada. Altro che Movimento Lento, chi traccia i percorsi li percorre al mio passo da gara dei Circuito dei Parchi.

sabato 9 luglio 2011

Diagonalone

Non è certo il gran diagonalone Lisbona-Mosca, teatro delle epiche imprese del grande Pozzi, quello sul quale ho testato la Fargo come city-bike: più semplicemente ho attraversato Milano da Sud-Est a Nord-Ovest, da piazzale Corvetto a via Gallarate (nuova sede di Pro-m) passando per piazza del Duomo. Al ritorno piccola deviazione in zona Fiera da Ciclistica.
C'è poco da dire, questa bici mi piace sempre di più!

martedì 5 luglio 2011

Fargo: nuove impressioni

Le ho percorse di giorno e di notte, d'estate e d'inverno, con full, front, singlespeed e ciclocross, da solo e in compagnia: sono le stradine sterrate che da Montorfano si diramano verso sud nella brughiera orsenighese. Domenica è stata la volta di percorrerle con una rigida, per di più munita di portapacchi e borse. Finalmente ho potuto guidare la Fargo in salita e in discesa sia su asfalto che su sterrato, ho anche innestato il rapporto più corto 28/36 sulla salita che porta all'incrocio del Grillo. Fuoristrada: le borse non danno fastidio, se non per qualche rumore in più; in salita, pur con le gomme decisamente più strette, mi pareva di essere sulle mie solite MTB, nessun problema di trazione; in piano, su terreno smosso, ho proceduto con cautela a velocità più bassa del solito; in discesa con sassi e radici, tutto bene, anche qui più adagio che con la MTB. Su questo tipo di fuoristrada, poco impegnativo ma non semplice strada bianca in macadam, la forcella rigida non mi ha creato difficoltà, naturalmente procedevo con una certa circospezione; d'altronde in questo tipo di fuoristrada il terreno è accidentato ma gli ostacoli sono in un certo senso arrotondati, è difficile beccare le botte secche agli avambracci di un tombino affrontato a velocità sostenuta viaggiando su asfalto.
Dopo questa breve uscita su sterrate già percorse con ogni tipo di bicicletta comincio a capire quelli che dicono che se dovessero scegliere una bici come unica bici a propria disposizione sceglierebbero la Fargo, ci si può effettivamente fare di tutto (anche una gara di Superenduro, come ha dimostrato il Freak).

sabato 2 luglio 2011

Woodchipper


Il manubrio è senza dubbio ciò che più colpisce chi vede la Fargo per la prima volta.

Fargo con borse


Con questo caldo è un sollievo pedalare senza lo zaino in spalla!