martedì 31 maggio 2011

Affrettati!

Capita che mentre pedalo tranquillo dalle parti di Besate sulle stradine bianche che caratterizzano l'inizio del classico giro invernale, squilli il telefono. La suoneria, una sorta di sirena di allarme, mi preannuncia che si tratta di mio padre. Dopo la classica lotta con lo zaino, mentre l'allarme continua a suonare, estraggo l'iphone e rispondo; lui dice: "Potresti affrettarti ? Mi sono chiuso fuori di casa!". Sospinto da bonari improperi, raggiungo la Zelata dove avevo lasciato l'auto e in meno di cinquanta minuti dalla richiesta di "soccorso" sono lì ad aprire la fatidica porta. Meno male che non ero al Mottarone!
In ogni caso è stato un giro esplorativo di un paio d'ore, da Zelata a Bereguardo e da qui lungo l'omonimo naviglio fino all'abbazia di Morimondo, un lungo rettilineo percorso a "elevata velocità, 25 km/h" con il vento alle spalle, pedalando un 32/16 ripristinato sulla singlespeed Los Lobos dopo qualche mese di 32/22. Naturalmente da Morimondo a Zelata sono stato infastidito dal vento contrario e la velocità è calata. Da notare che, pur essendo vicinissimo al fiume, non l'ho mai visto. Commento finale: campagna bellissima !

domenica 22 maggio 2011

Labirinto

Il tracciato della Boschilonga è un vero labirinto: gli organizzatori riescono a ricavare in un'area piuttosto ristretta un percorso sorprendentemente lungo: quest'anno ha raggiunto i 34 km. Altra novità il duplice passaggio dalla cava (vedi foto), per un totale di quattro corte ma ripide salite. Altra caratteristica della Boschilonga 2011 è stata la polvere, la stessa che in caso di pioggia si trasforma in un perfido e faticoso fango. Vitto, il Gris e Lorenzo, evidentemente con ambizioni di classifica si sono piazzati in griglia, sotto il sole, ben mezz'ora prima del via, ma erano già verso il fondo. Un altro gruppetto, me incluso, guidato dal Pres si è invece piazzato a lato e all'ombra in attesa del via. Partiti in perfetto orario i più di cinquecento partecipanti si sono avventati come bisonti inferociti sul percorso, noi che eravamo in fondo abbiamo mangiato letteralmente un sacco di polvere ! Come al solito, perdo rapidamente di vista i miei soci, incontro un po' di Torrevilliani e procedo tranquillo. Dopo pochi chilometri la sorpresa del passaggio in cava, di solito era verso la fine della gara. Più avanti nel tratto più tortuoso, il solito ingorgo. E non poteva mancare la classica telefonata paterna che mi costringe a fermarmi nel momento del mio massimo impegno: voleva semplicemente confermarmi che il brunch era stato prenotato. Recupero posizioni ma il percorso conduce inequivocabilmente di nuovo dalle parti della cava: sono costretto a dar fondo alle ultime forze per percorrere senza scendere dalla bici le sue due salitelle. Poco dopo incontro i miei soci intenti a riparare una foratura, mi fermo e in batter d'occhio perdo decine di posizioni. Ripartiamo tranquillamente, il Pres procede in testa al nostro gruppetto ad andatura moderata, che stia risparmiando le forze per lo sprint finale? o per le discese che lo attendono nel pomeriggio al Tamaro? Chissà, in ogni caso mi aggiudico lo sprint con uno scatto da velocista negli ultimi cinquanta metri senza alcuna reazione da parte sua. Saluto gli amici, carico la bici in macchina e a meno di un'ora dal mio passaggio sotto il traguardo di Uboldo sono lavato, vestito civilmente e comodamente seduto al ristorante nella chiesetta sotto casa per il brunch domenicale con mio padre: transizione da animale meccanizzato a uomo civilizzato che, quando così rapida, non so perché mi lascia sempre leggermente sconcertato.

lunedì 16 maggio 2011

In fondo c'è Pandino


Ci sei il ventitrè alla San Donato-Pandino-Lodi ? disse Davide della Stazione delle Biciclette. Forse, però ci vorrebbe una bici da viaggio, tipo Fargo.
E poi nella stessa data c'è anche la Boschilonga, gara del circuito dei parchi a cui i Minimoimpattisti sono soliti partecipare e il Periplo del Monte Sodadura dalle parti dei Piani di Artavaggio organizzato dai Torrevilliani. E chissà che cosa proporrà il Pres.

Talvolta...


... è meglio rinunciare. Deve aver piovuto parecchio nella notte tra sabato e domenica: il ponticello di travi a I sulla roggia che si getta nell'Adda dalle parti del ponte di Bisnate era completamente sommerso dalle acque.

lunedì 9 maggio 2011

Oasi




Dopo due domeniche di stop a causa della bronchite, ieri una tranquilla gita in Brianza tra i laghi di Pusiano e Alserio con gli escursionisti di Torrevilla.
Da notare: l'oasi del Baggero a Merone nei pressi del Ristorante il Corazziere, un ambiente molto particolare ottenuto riempiendo d'acqua una cava dismessa del cementificio.
Nota tecnica: ancora una volta con la Dos Niner mi sono arrampicato senza fatica sull'unica salita, corta ma ripida, su cui avevo sempre arrancato faticosamente in passato; in cima mi sono detto: "Come ? Già finita? Tutto qui ?". La spiegazione, scartata la possibilità che io sia migliorato fisicamente, è che evidentemente due - tre chili in meno di bici si fanno sentire molto di più di quanto non pensassi. Ecco perché esistono i maniaci della leggerezza ! Forse non hanno tutti i torti.