giovedì 26 aprile 2012

Adda

La torre a Rivolta d'Adda
L'inizio del canale Vacchelli
I ciotoli sulla riva del fiume

Ieri pomeriggio un giro lungo le rive dell'Adda. Lasciata l'auto a Spino presso il canale Vacchelli mi dirigo verso Rivolta lungo la strada asfaltata (noioso rettilineo di otto chilometri), attraverso il centro di Rivolta con torre e chiesa inaspettate, raggiungo il fiume nei pressi del parco della preistoria e mi immetto sulla ciclabile sterrata in direzione Spino: non un percorso memorabile, era meglio in autunno, in questa stagione la vegetazione quasi nasconde il fiume che pure è proprio vicino. A un certo punto un cartello "Fattoria Didattica Divieto Assoluto di Accesso" costringe a piegare a sinistra e ad allontanarsi dal fiume. Più avanti quasi in vista del Vacchelli, piego a destra, torno sulla riva del fiume e giungo al punto di presa del canale. Sosta fotografica.
Ripartito, percorro il Vacchelli per un po', poi giro destra in direzione della Paullese, la raggiungo e piegando ancora a destra torno sul fiume. Ancora a destra, tramite un ponticello, si entra nel pezzo migliore del percorso, una lingua di terra tra due tratti di fiume. A un certo punto il braccio di destra si esaurisce, c'è una piccola collinetta con ripide pareti su cui spiccano tracce di discese, potrei utilizzarla per riprendere confidenza con le discese ripide. Ancora un po' e sono di nuovo al Vacchelli ma sull'altra sponda. Altre foto. Ieri era possibile attraversare un cancello normalmente chiuso, ne approfitto e sono di nuovo sull'alzaia. Pochi chilometri tra gigantesche pozzanghere e sono di nuovo all'auto.

Talvolta...



...gli alberi crescono in posti strani ! Visto ieri all'inizio del canale Vacchelli sull'Adda.

martedì 10 aprile 2012

Pasqua Singlespeed

Pasqua e Pasquetta Singlespeed. A Pasqua, complice l'invito da mia zia a Montorfano, piccolo giro nei territori del Gatto: un anello Cascinazza-Grillo-Pelada-Fecchio-Verzago-Cascinazza, con saliscendi moderati e solo qualche decina di metri in salita spingendo la bici a piedi. Pasquetta dalle parti di Canonica con la possibilità non verificatasi di imbattermi in un gruppo di singlespeeders brianzoli che si erano dati appuntamento per il classico giro del Rio Pegorino. Sottolineo imbattermi, meglio se per l'aperitivo promesso a fine giro, lungi da me l'idea di aggregarmi a loro fin dall'inizio data la mia velocità bradipesca. Qui sulle rive del Lambro le salite un po' più dure e lunghe mi hanno costretto a spingere la bici in salita a piedi un po' di più del giorno precedente e faceva decisamente freddo.
Per me la Singlespeed per lungo tempo è stata confinata a un utilizzo in percorsi pianeggianti tipo quelli che si incontrano lungo le rive dei fiumi, con al massimo qualche strappo isolato e corto ed è con un certo timore reverenziale che affronto senza cambio percorsi che non siano dei piattoni. Ogni volta è per me una sorpresa riuscire a percorrere le salite con un rapporto che, per quanto corto in termini SS (32/22) è assai più lungo di quello che userei con una bici geared. Morale: dopo ogni uscita in SS mi chiedo se non ci sia qualcosa di sbagliato nel modo in cui uso il cambio.