Dopo un piccolo prologo sabato, dalle parti di Bellano, ieri mi sono cimentato nell'
anello del Ghisallino, cioè il Ghisallo da Canzo, la discesa verso Bellagio, il lungo lago fino a Onno, la risalita a Valbrona. Come sempre timoroso di scoppiare a metà strada mi avvio tranquillamente lungo le sponde del lago del Segrino dove avevo parcheggiato l'auto. Mi immetto sulla provinciale e inizia un fenomeno allarmante che mi accompagnerà per tutta la giornata: vengo superato in continuazione da ciclisti che vanno al doppio della mia velocità, alcuni un po' più lenti ma in MTB. Tra Canzo e Asso lavori stradali creano una coda di auto e incasinano la vita al ciclista. Inizia la salita, passo il bivio per Valbrona, la galleria, il bivio per la Colma: ci siamo, inizia la dolce ascesa verso Magreglio. A Barni entro nel paese per evitare il noioso drittone, un po' di acciottolato, poi alcuni ripidi tornanti mi riportano alla strada principale, alle porte di Magreglio. Il Ghisallo è fatto, sosta e foto di rito. Giù per il primo tratto di discesa fino a Civenna poi un po' di salitina e quindi la discesa finale con panorami spettacolari e ripidi tornanti. Dalle facce di quelli che salgono la pendenza sembra notevole, mi chiedo se ce la potrei fare e con che bici: di certo con la Dos Niner e la Fargo, con la BdC non saprei: in ogni caso strisciando come una lumaca. Alla fine del ripido prendo a destra e scendo al livello del lago, su una stretta strada incavata a tratti nella roccia scoscesa raggiungo Onno e le sue spiagge. Lunga sosta, mi rifocillo con gli "zuccheri" come dicono i telecronisti del Tour de France, mi concentro e parto per la salita verso Valbrona che percorro interamente a velocità di stallo: 6 km/h. Finalmente, dopo qualche chilometro, la strada spiana, a Valbrona sosta a una fontana, a pedale naturalmente. Giù in discesa verso il bivio dove a causa dei lavori sono costretto a risalire un po', passo di nuovo la galleria e prendo la deviazione a sinistra che mi immette nella stradetta in discesa a tornantini che porta nell'abitato di Asso, un po' di pavé e poi di nuovo lo stradone, passo allegramente Canzo e mi immetto finalmente sulla sponda all'ombra del lago del Segrino. Pedalando tranquillamente raggiungo l'auto.
mario sei un grande :-)
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