"Briisa de Ness, erba de Buffalora, sabbia de Fuentes e un tronn de Culmenacch" canta Davide Van de Froos.
Ieri, approfittando di una visita a Zelbio, ridente paesino che si incontra salendo da Nesso al Piano del Tivano, dove mia zia, quella della poesia "Strengi i dent", passa qualche giorno di vacanza, ho imbracciato la fida Evolve per andare a vedere il panorama del lago dall'alpe Colmenacco, citato nel libro del Gatto.
Una faticaccia il primo tratto: prima attraverso Veleso, poi su una stradina asfaltata si incontrano delle pendenze veramente notevoli, percorse a piedi spingendo la bici. Una volta in quota si può risalire in sella: la carrareccia si snoda in saliscendi, tra boschi, piccoli gruppi di case, una pozza, e le classiche mucche, si incomincia a intravvedere il panorama del lago. A un certo punto si inizia a scendere con una decisa pendenza, su fondo a ciotoli cementati e si arriva all'Alpe Colmenacco, dove scatto un po' di
foto al panorama. Da qui si potrebbe scendere a Nesso, probabilmente una discesa tosta da affrontare solo in compagnia e poi dovrei risalire da Nesso a Zelbio, quindi giro la bici e ripercorro il tragitto dell'andata.
P.S: il giro descritto nel libro del Gatto prevede la partenza da Nesso con salita su asfalto fino al piano del Tivano, un traverso fino a raggiungere la strada che ho fatto ieri (l'ho cercato invano l'anno scorso) la discesa e la risalita dell'Alpe Colmenacco, una discesa su Erno con tratto finale a gradini e quindi giù a Nesso per la vecchia mulattiera.