lunedì 9 luglio 2012

Il primo, il secondo e ...

Il primo (Marcello di Ciclistica)
Il secondo (il "Tacconi")
e quello che sarebbe arrivato secondo o magari primo se non avesse sbagliato strada (il Pigi)!

Ieri il rifugio Martina sulle falde del Monte San Primo è stato il traguardo della coppa Tre Zone. Partiti dal Vigorelli verso le otto, una gruppo di assatanati assetati di salita si sono diretti verso Erba, sono saliti al Segrino, poi Asso, Onno, Bellagio, poi SuperGhisallo fino a Monte San Primo e "dulcis in fundo" un po' di sterrato e rampe in cemento su fino all'ingresso del rifugio.
Allettato dal panorama, si vedono contemporaneamente i tre rami del lago di Como, e dalla prospettiva del pranzo in compagnia me ne sono andato in auto fino a Piano Rancio e con la mia Dos Niner ho affrontato in tutta tranquillità il dislivello di 250 m che mi separava dal rifugio. A qualche centinaio di metri dall'arrivo mi fermo su una curva a prendere fiato e vedo spuntare un ciclista scalzo con la bici in spalla e le scarpe in mano, è Marcello di Ciclistica. "Sei il primo ?" chiedo. "Si, dietro di me c'è il Pigi!" risponde e prosegue di buon passo verso il traguardo. Poco dopo intravedo una coppia di ciclisti appiedati, spingono la bici sulla rampa più dura: alla fine della rampa saltano in sella e partono a razzo. Il "Fulgenzio Tacconi", questo il nome della sua squadra, supera l'altro biker e a tutta velocità, si fa per dire vista la pendenza, divora la rampa. Pare che Marcello, a pochi metri dal traguardo, abbia dovuto fare uno scatto felino e sprintare con la bici in spalla per mantenere la prima posizione: alla fine dopo ottanta km e 1200 m di dislivello primo e secondo sono stati separati solo da un paio di metri. Arrivano altri bikers e finalmente dopo qualche minuto arriva il Pigi: ingannato dalle istruzioni ricevute, "imboccate una strada chiusa da una sbarra",  al parcheggio di Monte San Primo dove finisce l'asfalto, vede una stradina con una sbarra, la imbocca e in pratica finisce sulle rampe cementate che conducono alla fattoria dove termina la discesa dall'Alpe della Terra Biotta. Questa breve deviazione è sufficiente a fargli perdere qualche posizione nell'ordine di arrivo. Dopo di lui, alla spicciolata nel giro di un'ora arrivano anche gli altri partecipanti; si sentono racconti di forature, di errori di percorso, di tattiche degne del Tour de France. Un po' di riposo sul prato antistante il rifugio, foto di gruppo e poi a tavola: polenta, birra, vino, salumi, stinco, salamelle e brasato, la dieta ideale dello sportivo. Alla fine la premiazione: Marcello di Ciclistica riceve il premio per il primo arrivato: una Coppa nel senso del salume naturalmente!
Altre foto, che meglio delle mie parole, fanno rivivere la giornata qui
Prossimamente, per gli amanti del genere, cronoscalata del Bisbino

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