Le ho percorse di giorno e di notte, d'estate e d'inverno, con full, front, singlespeed e ciclocross, da solo e in compagnia: sono le stradine sterrate che da Montorfano si diramano verso sud nella brughiera orsenighese. Domenica è stata la volta di percorrerle con una rigida, per di più munita di portapacchi e borse. Finalmente ho potuto guidare la Fargo in salita e in discesa sia su asfalto che su sterrato, ho anche innestato il rapporto più corto 28/36 sulla salita che porta all'incrocio del Grillo. Fuoristrada: le borse non danno fastidio, se non per qualche rumore in più; in salita, pur con le gomme decisamente più strette, mi pareva di essere sulle mie solite MTB, nessun problema di trazione; in piano, su terreno smosso, ho proceduto con cautela a velocità più bassa del solito; in discesa con sassi e radici, tutto bene, anche qui più adagio che con la MTB. Su questo tipo di fuoristrada, poco impegnativo ma non semplice strada bianca in macadam, la forcella rigida non mi ha creato difficoltà, naturalmente procedevo con una certa circospezione; d'altronde in questo tipo di fuoristrada il terreno è accidentato ma gli ostacoli sono in un certo senso arrotondati, è difficile beccare le botte secche agli avambracci di un tombino affrontato a velocità sostenuta viaggiando su asfalto.
Dopo questa breve uscita su sterrate già percorse con ogni tipo di bicicletta comincio a capire quelli che dicono che se dovessero scegliere una bici come unica bici a propria disposizione sceglierebbero la Fargo, ci si può effettivamente fare di tutto (anche una gara di Superenduro, come ha dimostrato il Freak).