lunedì 31 maggio 2010

Cartelli


Niente gare del circuito dei parchi né gite Pro-m, mi sveglio lo stesso abbastanza presto, preparo tutta l'attrezzatura e la carico in macchina, con l'idea di unirmi alla ciclopedalata ecologica di Paullo. Non appena esco dal box inizia a piovere, uno scroscio di notevole intensità, non una pioggerellina. Se va avanti così, non ce n'è, ci si bagna: me ne torno a casa. Come al solito si trattava della nuvola di Fantozzi: dopo un po' smette. Ormai tutto è pronto, decido di sfidare Giove Pluvio. Mezz'ora dopo sono a Zelo Buon Persico pronto a mettermi alla ricerca dei pedalatori ecologici, che ormai saranno partiti. Il bello di questa pedalata, vi avevo partecipato qualche anno fa, è che di solito passa all'interno di un'azienda faunistica, normalmente inaccessibile a causa di divieti e cancelli. Dopo un po' di esplorazione lungo stradine di campagna che finiscono in nulla (riesco anche a cadere come un salame), arrivo a Casolate e trovo tracce del passaggio dei pedalatori. Arrivo a una sbarra dove un cartello mi annuncia che l'ingresso è vietato alle persone non autorizzate, si tratta di uno dei varchi che danno accesso all'azienda faunistica del Mortone. Torno indietro e un signore di una certa età mi apostrofa: "Perché torni indietro ? In bicicletta si può passare", facendomi intendere che la gente del luogo percorre in lungo e in largo la riserva senza che qualcuno si lamenti. Un po' scettico ma anche ingolosito, rigiro la bici e mi avventuro all'interno. Riconosco il paesaggio che avevo percorso, in senso inverso, nella mia partecipazione di qualche anno fa alla pedalata di Paullo. Mi aggiro in un dedalo di stradine sterrate, con fagiani che mi attraversano la via, cercando di arrivare all'Adda. Incontro un cancello chiuso con un lucchetto e ho la vaga sensazione che non dovrei essere lì. Infatti a un certo punto, incrocio un piccolo pickup guidato da un signore in divisa da guardiano di azienda faunistica. Molto gentile, mi dice che, appunto, non dovrei essere lì, farfuglio qualche giustificazione, e lui mi dà le indicazioni per uscire dal recinto dell'azienda e raggiungere l'Adda.
Giunto all'Adda, mi immetto sulla pista ciclabile (per MTB) che costeggia il fiume da Bisnate a Galgagnano, caratterizzata da una flora insolita, da tratti in single track alternati a tratti aperti con vista sul fiume. C'è un punto, quella della foto, dove ogni volta che passo trovo che il fiume si è mangiato un pezzo in più di campagna. Giunto all'asfalto, mi piazzo su una pista ciclabile vera e in breve mi ritrovo a Zelo, dove avevo lasciato l'auto.

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