Pasqua e Pasquetta Singlespeed. A Pasqua, complice l'invito da mia zia a Montorfano, piccolo giro nei territori del Gatto: un
anello Cascinazza-Grillo-Pelada-Fecchio-Verzago-Cascinazza, con saliscendi moderati e solo qualche decina di metri in salita spingendo la bici a piedi. Pasquetta dalle parti di Canonica con la possibilità non verificatasi di imbattermi in un gruppo di singlespeeders brianzoli che si erano dati appuntamento per il classico giro del Rio Pegorino. Sottolineo imbattermi, meglio se per l'aperitivo promesso a fine giro, lungi da me l'idea di aggregarmi a loro fin dall'inizio data la mia velocità bradipesca. Qui sulle rive del Lambro le salite un po' più dure e lunghe mi hanno costretto a spingere la bici in salita a piedi un po' di più del giorno precedente e faceva decisamente freddo.
Per me la Singlespeed per lungo tempo è stata confinata a un utilizzo in percorsi pianeggianti tipo quelli che si incontrano lungo le rive dei fiumi, con al massimo qualche strappo isolato e corto ed è con un certo timore reverenziale che affronto senza cambio percorsi che non siano dei piattoni. Ogni volta è per me una sorpresa riuscire a percorrere le salite con un rapporto che, per quanto corto in termini SS (32/22) è assai più lungo di quello che userei con una bici geared. Morale: dopo ogni uscita in SS mi chiedo se non ci sia qualcosa di sbagliato nel modo in cui uso il cambio.
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