Confidiamo sempre più nel sostegno della tecnologia, ma talvolta ci tradisce. Ieri avevo intenzione di aggregarmi a un giro intitolato "Sentieri nascosti a Montevecchia", organizzato dagli amici escursionisti di Torrevilla; ritrovo fissato tra le 8.30 e le nove a Monticello Brianza, località Cortenuova, via San Michele. Come al solito con i tempi al limite, prevedevo di arrivare all'appuntamento alle 8.50, giusto in tempo per scaricare la bici dall'auto, mettere il casco e partire. Temendo di perdermi mi porto dietro il navigatore da auto, ma quando inserisco l'indirizzo, sorpresa, non risulta alcuna via San Michele e peggio, Monticello Brianza viene collocato dalle parti di Perego. Parto sperando di ricordarmi il percorso che avevo studiato su Google Maps, ma, ormai in prossimità della mia destinazione, a una rotonda prendo l'uscita sbagliata e finisco a Besana. Mi fermo e ricorro all'iPhone, che, dopo alcuni tentativi, mi mostra il percorso per arrivare alla via San Michele di Cortenuova. Arrivo alle nove e dieci, fuori tempo massimo, gli amici di Torrevilla non ci sono, saranno già partiti.
Non mi perdo d'animo, ho una vaga idea del percorso, e, acceso il GPS da bici, mi lancio sulle loro tracce, passerò per Sirtori, Perego, Montevecchia Alta, magari li intercetterò. A Sirtori finiscono le batterie del GPS, lo schermo grigio riflette beffardo la mia faccia. Insisto, trovo un giornalaio/tabaccaio e compro le pile, riparto rinfrancato con il sostegno della tecnologia.
Alla fine mi sono fatto questo bel giro panoramico, in gran parte su asfalto, in solitaria: il clou la discesa da Montevecchia Alta sulla mulattiera del Galeazzino, ripida, a gradini sconnessi, che mi porta alla provinciale, con cui con paziente pedalata in salita ritorno a Monticello. Dei Torrevilliani nessuna traccia!
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